Ho definito legumi e cereali “cibo dell’uomo”  prendendo spunto da un libro del Prof. Berrino (istituto dei tumori di Milano) che li definisce tali in quanto fu proprio Dio, nel libro della Genesi, a dare all’uomo tutte le piante con i propri semi in modo da poter mangiare a sazietà. Sin dall’antichità, da quando l’uomo è divenuto sedentario e ha imparato l’arte agricola, i cereali e i legumi rappresentano gli elementi principali della sua alimentazione, in grado di sfamarlo e dargli l' energia necessaria per le sue pesanti attività giornaliere. Ed andando avanti con i tempi questo binomio alimentare non è mai mancato sulle tavole di coloro che svolgevano lavori manuali pesanti come gli agricoltori o gli operai o era cibo di accoglienza e ristoro per i soldati che tornavano a casa dopo la seconda guerra mondiale. È stato così sino agli anni 60, quando il boom economico rendendoci più ricchi ci ha portato a sostituire questi alimenti vegetali (soprattutto i legumi) con quelli di origine animale (soprattutto la carne) che erroneamente erano considerati nutrizionalmente più importanti. 


Così i legumi sono diventati “la carne dei poveri” e l' alimento principale soprattutto delle popolazioni dei paesi poveri (Africa e Medio Oriente); il loro consumo è diminuito notevolmente nei paesi ricchi o in via di sviluppo dove si è progressivamente sempre più discostati dallo schema tradizionale alimentare per privilegiare cibi che un tempo erano mangiati solo occasionalmente, come molti cibi animali, o che non erano ancora conosciuti, come lo zucchero e le farine molto raffinate (tipo 00), o che non esistono in natura (come certi grassi utilizzati per la produzione di margarina).


Nell’ultimo periodo i nutrizionisti hanno riportato l’attenzione sul consumo di questi alimenti, reputati salutari, dandogli l’importanza che meritano e definendo il trinomio più cereali-più legumi-più salute!


Purtroppo anche se sono state fatte molte campagne di sensibilizzazione all’uso dei legumi , il loro consumo medio settimanale rimane molto basso. Il consiglio tratto dalla piramide alimentare italiana è di un consumo medio di almeno due volte a settimana.


Quali sono i legumi presenti in natura?



Per legumi s’intendono i semi commestibili delle piante della famiglia delle leguminose. Costituiti da due valve (baccello) che si aprono a metà lasciando liberi i semi, vengono consumati sia freschi che secchi. Ovviamente i legumi freschi, rispetto a quelli secchi, hanno un contenuto di acqua superiore e quindi a parità di peso un contenuto proteico e glucidico inferiore. I legumi più frequentemente usati sono: fagioli, piselli, lenticchie, ceci e fave ma non vanno dimenticati le cicerchie e i lupini che stanno tornando di moda sulle nostre tavole. A questi va aggiunta la soia, leguminosa di importanza mondiale originaria dell’Asia. 



Qual è il loro valore nutrizionale?


La sostituzione dei legumi con la carne è ragionevole dato che entrambi gli alimenti hanno un alto contenuto di proteine. La percentuale in contenuto proteico dei legumi equivale a quella della carne (20%). Sebbene di origine vegetale, queste proteine apportano alcuni aminoacidi essenziali come lisina, treonina, valina e triptofano, ma pochi aminoacidi solforati (metionina e cisteina). Per ovviare alla carenza di questi amminoacidi nei legumi è consigliato il loro accostamento con i cereali (grano, frumento, farro , orzo) che ne rappresentano un ottima fonte.

L’unione legumi-cereali rappresentano un ottimo piatto unico, il cui valore biologico è paragonabile a quello delle proteine animali; in più i legumi  contengono bassissime quantità di grassi saturi e colesterolo, dannosi per l’organismo se assunti in eccesso perché fattori che predispongono ad aterosclerosi e ipertensione.


Tra le proprietà nutritive dei legumi non va dimenticato l’apporto di fibra alimentare, sia quella solubile (soprattutto cellulosa) che nutre i microorganismi presenti nel nostro intestino capaci di regolare le funzioni intestinali, sia quella solubile che contribuisce al controllo della glicemia dopo i pasti e del colesterolo nel sangue.


Inoltre, sia i legumi che i cereali integrali, contengono discrete quantità di fitoestrogeni, sostanze che svolgono un azione protettiva e preventiva sia sui tessuti sensibili all’azione degli ormoni (tiroide, mammella, prostata e utero) sia sull’osso favorendo la deposizione del calcio. Dunque il consumo dei legumi è consigliato soprattutto durante una fase delicata della vita come la menopausa.


Purtroppo qualche aspetto negativo al loro consumo c’è! I legumi vengono consumati poco anche per i tempi lunghi di cottura, la scarsa digeribilità e la formazione di gas intestinali. Ad oggi il problema della lunga cottura è risolvibile con l’utilizzo dei legumi in scatola (sono prodotti conservati quindi contengono sale ed è buona abitudine sciacquarli bene prima dell’utilizzo) e della pentola a pressione. Dobbiamo abituare il nostro organismo a digerirli (soprattutto se sinora il loro uso è stato limitato), quindi si deve iniziare ad assumerli con regolarità e dopo un breve periodo non avremo più problemi. Il noioso effetto collaterale dei gas è dovuto a particolari sostanze definite antinutrienti che non possono essere digeriti e fermentano nell’intestino crasso; l’accorgimento è l’ammollo per 12 ore (per quelli secchi) magari con qualche pezzo di alga kombu (si acquista nei negozi bio) che ha la capacità di legare le sostanze anti-nutrienti, allontanandole dal legume e l’utilizzo dell’alloro e della stessa alga anche durante la cottura perché con la temperatura di bollitura si creerà un ambiente dal pH ideale per favorire la migliore digeribilità di quello che stiamo cucinando. Inoltre un ultimo accorgimento è quello di aggiungere il sale solo cottura ultimata per evitare l’indurimento della buccia e abbreviare i tempi di cottura.


Perché i legumi sono definiti salutari? 


Numerosi studi hanno dimostrato che un alimentazione ricca in cereali e legumi protegge dalla comparsa di numerose malattie molto diffuse nei paesi ricchi tra cui il diabete e la malattie cardiovascolari.

I legumi hanno un indice glicemico basso. L’indice glicemico rappresenta la velocità con cui gli zuccheri vengono assorbiti dai tessuti e di conseguenza è importante per il mantenimento di valori adeguati di glicemia nel sangue; elevati valori di glicemia nel sangue predispongono a sovrappeso, obesità, diabete e displidemie (ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia). Il basso indice glicemico dei legumi, soprattutto ceci e lenticchie, è un ottimo motivo per consumarli anche quotidianamente, soprattutto perché se consumati con alimenti ad elevato indice glicemico (patate, riso, pasta) riportano l’indice complessivo del pasto (o carico glicemico) a valori accettabili.Il loro consumo è consigliatissimo anche alle persone diabetiche!!


Inoltre, da alcune ricerche è emerso che i legumi sono anche in grado di ridurre significativamente i livelli di colesterolo LDL (definito “cattivo”) e dunque il rischio per tutte le malattie cardiovascolari.


Dunque il consumo di questo “cibo dei poveri”, ma ricco di nutrenti, all’interno di una dieta variegata, è uno strumento di protezione dalle diverse malattie, ciò ha portato a definire i legumi “amici del cuore”.


Visti i vantaggi, non possiamo che gustarci queste prelibatezze della natura in tanti modi e le ricette di certo non mancano, si possono portare in tavola piatti gustosi e sempre diversi variando il cereale o il legume, creando mix di cereali e legumi differenti e aggiungendo qualche verdura al piatto (ad esempio cavolo nero, coste o spinaci). Una ricetta la propongo io: Zuppa di fagioli e cereali con cavolo nero



Ingredienti per due persone:

60 grammi di fagioli borlotti
10 cm Alga Kombu
1 foglia di allora
1 carota, 1 patata, ½ cipolla
1 costa di sedano
Passata di pomodoro
Cavolo nero
Sale e pepe qb
140 grammi di mix di cereali biologici



La sera prima ho messo in ammollo i fagioli con un pezzo di alga Kombu e il mix di cereali. Il giorno dopo ho messo in una pentola di coccio con acqua il sedano, la carota, la cipolla e la patata con un po’ di passata di pomodoro e la foglia di alloro. Ho portato ad ebollizione ed ho aggiunto i fagioli con l’alga, ho sobbollito per circa 10 minuti e ho abbassato la fiamma. A cottura dei fagioli ho salato e aggiunto le foglie di cavolo nero e il mix di cereali, ho cotto per circa 15-20 minuti, spento il fuoco, aggiunto un filo di olio extravergine di oliva e servito.



Per concludere riprendo l’argomento del post precedente, Vi è ormai ampio accordo nel mondo scientifico nel consigliare una dieta basata su un minore utilizzo di carne, di buona qualità, alternata a fonti proteiche di origine vegetale. Dunque, un piatto unico a base di legumi e cereali garantisce un apporto nutrizionale completo e rappresenta una valida alternativa. Da non sottovalutare, infine, il minore impatto ambientale della coltivazione dei vegetali rispetto agli alti costi, in termini di acqua ed energia, dell’allevamento. Ad esempio, per produrre un chilo di carne bovina occorrono 15 500 litri di acqua, per uno di carne di maiale 4800, per uno di pollo 3900. Un chilo di riso ne richiede invece 3400, uno di legumi da 200 a 400 a seconda della specie.

Consiglio finale: Il mix legume e cereale può essere un piatto da introdurre due volte a settimana nella nostra dieta, inoltre si possono utilizzare piselli e fagiolini freschi come contorno altri due giorni a settimana, così avremo raggiunto un adeguato quantitativo settimanale di legumi!! 


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