Mi capita spesso (in circa l’80% dei casi), durante l’anamnesi alimentare dei bambini che vengono in reparto per problemi di peso/pressione,  che alla domanda “mangi la pizza”? La risposta sia naturalmente “si”!!, e alla successiva domanda: “quante volte a settimana”, la risposta è “2-3 volte” (il sabato sera in casa/pizzeria e nel pomeriggio all’uscita di scuola). La risposta dei genitori è molto naturale con un espressione di ovvietà per la quale rimango molto perplessa. Allora segue il mio consiglio: “inserirò la pizza nella terapia alimentare 1 volta a settimana, ma il bambino dovrà evitarne l’assunzione negli altri giorni della settimana”.


Dunque parliamo di PIZZA e cerchiamo di capire quali sono i pro e i contro di questo prodotto tutto italiano…


Grazie al suo sapore inconfondibile, la pizza è amatissima dagli adulti come dai bambini, è, simbolo della tradizione gastronomica mediterranea con i tre colori degli ingredienti principali rosso (pomodori), bianco (mozzarella) e verde (basilico) che rappresentano i colori della bandiera italiana. Storicamente era un alimento “povero”, composto soltanto da pochi ingredienti di base: farina, passata di pomodoro e mozzarella. I suoi ingredienti danno alla pizza proprietà nutrizionali uniche:


  • La farina, utilizzata per la base, è ricca di carboidrati complessi, quindi di energia, che fornisce anche una discreta quantità di proteine, vitamine del gruppo B, minerali e fibre.
  • Il pomodoro, alimento cardine della cucina mediterranea, sembra fatto apposta per la pizza: il suo licopene, un potente antiossidante e antitumorale, è più biodisponibile se associato ai grassi della mozzarella e dell’olio.
  • La mozzarella aggiunge modeste quantità di proteine animali ma soprattutto grassi.
  • L'olio extravergine di oliva garantisce l’apporto benefico dei  grassi vegetali e, insieme ad essi, i preziosi polifenoli, sostanze ad attività antiossidante che hanno la proprietà di contrastare i radicali liberi.
  • Il sale marino ha un alto contenuto di iodio e ioduri, che hanno la proprietà di regolare il buon funzionamento della tiroide, importante per il nostro metabolismo
  • Il basilico ha foglie con proprietà digestive e antisettiche

Le proprietà nutritive sopra descritte si riferiscono alla tradizionale pizza margherita, altre varianti “sane” da un punto di vista nutrizionali sono la pizza napoletana, che apporta anche i nutrienti contenuti nelle acciughe (soprattutto omega 3) e la pizza con le verdure grigliate che aggiunge fibra e vitamine/minerali. Sono invece meno salutari le varianti che prevedono l'aggiunta di ingredienti più insoliti, come per esempio il salame piccante, il wurstel, le patatine etc. etc. Purtroppo l’aggiunta di ulteriori ingredienti alla pizza ha reso questo piatto meno mediterraneo, più complesse e calorico e ha portato molti nutrizionisti ad associarla al junk-food (cibo spazzatura).


Quante calorie ha una pizza? La domanda non è banale e sono molti quelli che non hanno le idee chiare su questo punto.


Secondo l'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), circa 100 grammi di pizza margherita con solo pomodoro e mozzarella contengono 251 kcal e apportano 52 grammi di carboidrati, 5,6 grammi di grassi e 5,6 grammi di proteine, poiché in 100 grammi di pizza dovrebbero essere contenuti, approssimativamente 20 grammi di salsa di pomodoro, 20 grammi di mozzarella, 4 grammi di olio di oliva, 2 grammi di lievito. Sempre secondo l'INRAN, la pizza rossa contiene circa 243 kcal mentre una pizza bianca della stessa quantità  ne contiene 302 Kcal per 100 g, ma è sufficiente l'aggiunta di un cucchiaio aggiuntivo di olio di oliva e l'impiego di una mozzarella più ricca di grassi, come ad esempio quella di bufala,  per far lievitare anche di 150 calorie l'apporto complessivo del piatto.
Considerando che una pizza margherita di medie dimensioni pesa dai 250 ai 300 grammi, le sue calorie complessive sono circa 700, pari ad un pasto completo. A questo valore andrebbero poi sommate le calorie derivanti dall'aggiunta dei vari ingredienti contenuti nelle pizze più elaborate (verdure, salumi, pesce, uova o formaggi, ecc.).


Quindi, La pizza non è un alimento ipocalorico di cui abusare. Ma ciò nonostante non è necessario eliminarla per rispettare le regole di una sana alimentazione. Basta seguire alcuni semplici trucchi per mangiarla senza sensi di colpa e senza perdere la forma. La pizza può essere, infatti, un eccellente piatto unico da consumare anche se si vuole dimagrire, rispettando una corretta alimentazione:


1.   Attenzione ai carboidrati: se si ha intenzione di mangiare la pizza a pranzo o cena, il trucco è evitare pasta e pane nell’altro pasto principale della giornata consumando solo un secondo come carne, pesce, affettati magri, legumi e uova senza dimenticare di inserire una porzione abbondante di verdura e una di frutta. Evitare anche l’assunzione di formaggi perché già presenti nella pizza.



2.  Fare un po’ di attività fisica: è bene cercare di “bruciare” le calorie assunte con la pizza, quindi il consiglio è fare anche solo 30-40 minuti di attività leggera (come ad esempio passeggiare/biciclettata) che ha un effetto disintossicante e aumenta il dispendio energetico e il metabolismo.



3.  Variare la pizza scegliendo ingredienti sani: scegliere una pizza con pochi condimenti. E' bene scegliere una pizza che non mescoli troppe fonti proteiche o che non abbia troppe fonti lipidiche come la margherita, l’ortolana o la pizza con i funghi.

4. Evitare di assumere ulteriori calorie: al bando patatine, crocchette, arancini e tutti gli stuzzichini aggiuntivi che di solito vengono assunti assieme la pizza soprattutto se consumata in pizzeria


5.  Mai fuori pasto: dato l’eccessivo introito calorico derivato dall’assunzione della pizza è utile ribadire che la pizza rappresenta un pasto completo, dunque evitarne l’assunzione durante gli spuntini soprattutto quelle pizze da fast food i cui condimenti usati fanno innalzare il contenuto calorico anche se la quantità è minore rispetto alla pizza standard


Dato che non siamo in grado di rinunciare alla pizza anche per chi è a dieta la pizza può rappresentare uno «strappo» concesso una volta alla settimana!! 


Inoltre, buone notizie arrivano da studi scientifici condotti in Italia che dimostrano che se consumato con criterio la pizza si rivela un ottimo alleato della salute. In base ai risultati pubblicati dall’Istituto Mario Negri, sull’European Journal of Clinical Nutrition, le persone che d’abitudine consumano una pizza a settimana possono contare su una riduzione di circa il 30% del rischio di infarto del miocardio. Un altro studio condotto nel medesimo istituto di ricerca ha inoltre sottolineato come nella popolazione italiana il consumo regolare di pizza si associa a una riduzione nello sviluppo di tumori dell’apparato digerente. Secondo gli autori di questi studi l’effetto protettivo verso l’infarto e verso i tumori va ricercato nel fatto che chi d’abitudine la mangia, in qualche modo predilige la dieta Mediterranea che, come molti studi ricordano, giova alla salute.


La pizza margherita doc, quella con tanto sugo di pomodoro, mozzarella e olio di oliva, sarebbe dunque un “vero toccasana” per la salute. Solo, però, se consumata nella sua formula originale, e non più di una volta alla settimana!!.


Qual è la formula originale della Margherita?


Secondo Raffaele Brandi, colui che nel 1871 a Napoli inventò la più famosa delle pizze in onore della regina Margherita di Savoia, per fare l'impasto servono:


50 grammi di acqua

6 di sale

150 di farina di grano tenero (tipo 00)

10 di lievito di birra fresco


Gli ingredienti vanno amalgamati e lavorati a lungo. Quando l'impasto diventa morbido, elastico e senza grumi, lo si lascia lievitare per quattro-cinque ore coperto da un tovagliolo umido e sopra una superficie di marmo o una tavola di legno. Quindi si stende l'impasto e si guarnisce con passata di pomodori pelati San Marzano, olio extravergine d'oliva, mozzarella fiordilatte, parmigiano grattugiato e due foglie di basilico. L'ideale è cuocerla in un forno a legna. Nel forno elettrico, il segreto è tenerla non più di dieci minuti a 250 gradi. Per valutare bene la cottura bisogna guardare il colore della pasta: appena inizia a dorarsi è pronta.



Ho iniziato questo post parlando dell’ inconsapevolezza dei genitori riguardo l’utilizzo della pizza come spuntino pomeridiano per i loro figli, posso concluderlo affermando che La pizza può continuare ad essere un alimento amato dai bambini ma deve essere considerato un piatto unico che può costituire un buona cena da vivere in armonia con la famiglia e gli amici; a cui si può aggiungere un buon piatto di verdure, e terminare la cena con frutta, bevendo acqua, e muovendoci di più!!
 



















2 Comments

  1. Eh, cara quanto hai ragione... io la pizza la preparo una volta a settimana con lievito madre e farine integrali bio macinate da me, con solo pomodoro, olio e origano, come la preferiscono le bimbe... in mensa scolastica invece danno la pizza come fosse un primo e poi la fanno seguire da proteine varie (spesso ancora formaggio o prosciutto cotto)... il che non mi sembra per nulla educativo....

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    1. I menu delle mense scolastiche dovrebbero essere equilibrati perchè fatti da professionisti, inoltre ultimamente si è iniziato a parlare di eduzazione alimentare come dovere delle scuole dato che il bambino consuma uno dei pasti principali della giornata (e a volte l'unico pasto completo) a scuola..... io eliminerei la pizza a mezzogiorno proprio perchè il 90% dei bambini la mangia il fine settimana! A me piace tantissimo la pizza con la farina di Kamut, leggerissima!!

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